Dott. Raffaele Leuzzi
Senologo
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Visita senologica

L'indagine clinica della mammella è senza dubbio poco costosa e semplice in mani esperte ma da sola non può ridurre la mortalità del carcinoma mammario.

A chi è utile:

Ci sono prove più che sufficienti per sostenere che la visita senologica può essere utile in seni densi poco indagabili alla mammografia e nelle donne giovani, è ovvio che le dimensioni del tumore debbono essere superiori ad 1cm.
I benefici reali della mammografia valgono soprattutto per i tumori inferiori ad 1cm (20% dei casi) e per i carcinomi in situ che progrediscono verso il carcinoma di tipo invasivo (20% dei casi).

I tumori in situ che rappresentano circa il 20% dei carcinomi diagnosticati dalla mammografia non possono essere nella maggioranza dei casi riconosciuti dall'esame clinico.

Secondo alcuni autori sembrerebbe assodato che la mammografia sarebbe in grado di riconoscere soprattutto i tumori a lenta crescita e quindi meno aggressivi fermo restando la sua maggiore sensibilità nel riconoscere i carcinomi in situ.

5-10% di carcinomi mammari sono rilevabili dall'esame clinico
Circa il 5-10% di carcinomi mammari sono rilevabili dall'esame clinico e non dalla mammografia, questo non giustifica, a causa dei costi l'utilizzo dell'esame clinico nello screening, lo screening allo stato attuale deve avvalersi solo della mammografia.
Ma lo screening non è diagnosi, è un'intervento di Sanità Pubblica che il Servizio Sanitario propone gratuitamente ad una popolazione asintomatica con intenti di diagnosi precoce e di riduzione della mortalità. Cosa diversa è la richiesta spontanea di prevenzione. In questi casi la mammografia andrebbe associata all'esame clinico ed all'ecografia in particolare nei seni radiologicamente densi e nelle donne più giovani.

Integrare più metodiche è fondamentale per avere meno falsi negativi nella diagnosi
Questo approccio multimodale va tradotto operativamente e ha come modello di riferimento le Unità Diagnostiche di Senologia. La visita senologica da sola è insufficiente per escludere la presenza di un tumore iniziale e potrebbe incrementare di molto il costo bioptico nei casi di dubbio, rimane insostituibile nel rapporto medico-donna migliorando gli aspetti informativi e comunicativi con la paziente.

L'esame clinico da solo non è quindi un test altamente sensibile
nei casi di tumore iniziale ma è esame di primo livello nelle donne sintomatiche precedendo l'effettuazione di esami strumentali. Nel corso della visita si può fornire alla donna una corretta informazione per spiegare il ruolo dell'autoesame e per ridurre ansia ed allarmismi ingiustificati nel corso di malattie benigne.
Da sola la visita non è sufficiente ad escludere la presenza di un tumore ma nei casi di forte sospetto clinico nonostante la negatività dei test strumentali si impone la biopsia.

L'esame clinico permette di evidenziare tumori situati perifericamente ed è decisivo nelle lesioni del capezzolo e nelle secrezioni
Segni caratteristici di tumore avanzato sono un nodulo o tumefazione a margini irregolari con coinvolgimento della cute (retrazione, infossamento, infiltrazione, edema e ulcerazione).
A completamento della visita senologica vanno sempre analizzati i linfonodi ascellari ed i sovraclaveari.
La diagnosi di mastopatia di solito può essere valutata solo quando si palpa una cisti.

Osservare il complesso areola-capezzolo è molto importante
per escludere patologie ad estrinsecazione cutanea come l'adenoma del capezzolo e la malattia di Paget.
Quest'ultima è una lesione tumorale simil-eczematosa associata ad un carcinoma intraduttale che si diffonde per contiguità dai dotti al capezzolo.
L'adenoma del capezzolo è un tumore benigno dei grossi dotti collettori che può deformare o erodere il capezzolo, in questi casi può dare manifestazioni simili al Paget.

La secrezione del capezzolo è il sintomo più frequente dopo il nodulo con picco di età 40-50 anni.
Può essere spontanea o provocata, monoorifiziale o pluriorifiziale con caratteristiche di colore che variano dal limpido al lattescente sieroso, sieroematico, purulento, colorato. Solo nel 10% dei casi la secrezione è associata ad una malattia mammaria, nell'85% dei casi la patologia è benigna e nel 15% dei casi è maligna.
Le cause di secrezione possono essere extramammarie o mammarie:

Lesioni mammarie associate a secrezione

● processi flogistici

● papilloma intraduttale

● adenoma duttale

● ectasia duttale

● mastopatia

● carcinoma papillare

● carcinoma duttale in situ

● carcinoma invasivo

 

I secreti ematici, siero-ematici e limpidi (acqua di roccia), monolaterali e monoorifiziali, hanno una sensibilità maggiore di essere associati con il carcinoma. In questi casi va sempre effettuato l’esame citologico.In presenza di una citologia normale è indicato l’esame istologico.
In caso di citologia negativa se perdura il dubbio delle altre indagini (mammografia, ecografia o RM) è necessaria la verifica istologica.

Le secrezioni extramammarie di solito sono associate a:

● gravidanza

● allattamento

● contraccettivi orali

● galattorea da iperprolattinemia



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