Dott. Raffaele Leuzzi
Senologo
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Elastosonografia

L’elastosonografia è una nuova metodica che affianca la mammografia e l’ecografia nello studio dei noduli basata sull’utilizzo degli ultrasuoni, in grado di valutare l’elasticità e la consistenza (rigidità) dei noduli della mammella.

Il presupposto di base è la rigidità e la consistenza delle formazioni tumorali e la maggiore elasticità delle lesioni benigne.

L’esame è facilmente eseguibile con tempi di esecuzione brevi e permette, spesso,  di ridurre il ricorso a procedure invasive nei casi di noduli della mammella che appaiono dubbi (R3 ed R4) o BI-RADS 3 e BI-RADS 4a alla mammografia ed alla tradizionale ecografia.

Inoltre consente di riconoscere come carcinomi alcune lesioni nodulari senza segni caratteristici di malignità all’ecografia standard.

L’elastografia, se confermati i primi risultati, potrebbe ridurre i falsi positivi e la richiesta di procedure interventistiche incrementando la specificità (valore predittivo negativo per tumore)

L’acquisizione elastografica utilizza una scala cromatica che varia dal blu intenso per le lesioni più rigide al rosso-verde per le lesioni elastiche e quindi benigne.

 

Lo score 1 è un artefatto legato ad assensa di segnale. È tipico delle strutture molto elastiche e prive di rigidità in particolare nel caso di cisti.
 
Gli score 2 e 3   rappresentano patologie in cui il tessuto è ancora elastico e sono legati a patologie benigne. Piuttosto tipiche dei fibroadenomi.

Gli score 4 e 5 sono propri di patologie con tessuti rigidi. Sono prevalenti nei carcinomi e tipici delle forme infiltranti.

 



>

1

Score 1 : cisti

2

Score 2 : fibroadenoma

3

Score 3 : fibroadenoma

4

Score 4 : carcinoma

5

Score 5 : carcinoma

6

Score 5 : carcinoma

7

Score 5 : carcinoma

 


Risonanza magnetica

I costi della RM ed il 20-25% di falsi positivi ne limitano l’uso a casi selezionati.

Le indicazioni principali della RM mammaria sono:
• Sorveglianza delle donne ad alto rischio:
studi recenti hanno dimostrato l’utilità della RM con MdC nella sorveglianza delle donne ad alto rischio genetico-familiare di carcinoma mammario (soggetti con test genetico positivo per mutazione patogenica nel geni BRCA1, BRCA2 o TP53), indicando livelli di sensibilità superiori a quelli dell’imaging convenzionale e accettabili livelli di specificita.
Sulla base delle linee guida disponibili, si raccomanda l’esecuzione di RM con MdC a cadenza annuale nelle donne classificate ad alto rischio genetico-familiare di carcinoma mammario.

• Stadiazione locale pre-trattamento chirurgico:
la RM mammaria ha maggiore sensibilità, rispetto all’imaging convenzionale (mammografia ed ecografia), nella stadiazione locale del carcinoma mammario (dimensione della lesione, multifocalità, multicentricità, lesioni maligne controlaterali).
 La non elevata specificità, tuttavia, richiede spesso ulteriori approfondimenti diagnostici (second-look ecografico con agobiopsia ecoguidata, eventuali biopsie RM-guidate).

• Valutazione dell’effetto della chemioterapia neoaudiuvante:
la RM può essere utilizzata nella valutazione dell’effetto della chemioterapia neoadiuvante nelle pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato

• Mammella trattata per carcinoma:
la RM ha elevati livelli di specificità e sensibilità nella differenziazione tra recidiva locale (o residuo tumorale) e cicatrice chirurgica.
La sua esecuzione è indicata in pazienti con esame clinico e/o imaging convenzionale sospetti nelle seguenti condizioni:

- la biopsia percutanea non è tecnicamente eseguibile o ha scarse probabilità di essere risolutiva

- il quadro clinico e l’imaging convenzionale non sono risolutivi per l’identificazione dell’estensione della recidiva

• Carcinoma occulto:
in caso di diagnosi bioptica di metastasi (linfonodali o in altra sede) da probabile primitivo mammario con clinica e imaging convenzionale negative (CUP syndrome), la RM ha mostrato livelli elevati di sensibilità, visualizzando la lesione primitiva nel 50% circa dei casi.
La CUP syndrome rappresenta quindi una indicazione elettiva alla RM mammaria.
Se viene riscontrata una lesione sospetta alla RM si procederà a second-look ecografico e agobiopsia ecoguidata (RM guidata se la lesione non è visibile ecograficamente)

• Mammella secernente:
la RM ha elevata capacità di individuare lesioni in pazienti con secrezione del capezzolo dubbia o sospetta: può essere indicata, dopo mammografia ed ecografia, nei casi in cui la galattografia sia non eseguibile o non conclusiva

• Protesi:
la RM è molto più accurata, rispetto all’esame clinico e all’imaging convenzionale, nella valutazione dello stato dell’impianto e delle complicanze periprotesiche.
Costituiscono indicazioni alla RM senza MdC:

- il sospetto clinico di rottura protesica con imaging convenzionale negativo o non conclusivo;

- l’approfondimento diagnostico dopo imaging convenzionale positivo o dubbio per rottura.

Non vi sono evidenze a favore dell’impiego della RM nel controllo periodico di donne asintomatiche portatrici di protesi

• Studio dei seni densi:
Valutazione di mammelle di difficile interpretazione alla mammografia o all’ecografia (seni densi e/o opachi).

Onde evitare falsi positivi si raccomanda l’esecuzione della RM dal 7° al 14° giorno dall’inizio delle mestruazioni e nelle donne in menopausa dopo un mese di sospensione della eventuale terapia ormonale sostitutiva.
L’esame va effettuato con mezzo di contrasto eccetto nei casi di protesi.

A cura del Dr Pasquale Musolino



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